Il monumento funebre di Elisa

Al Museo Revoltella di Trieste è conservata l’opera di Lorenzo Bartolini che raffigura Felice Baciocchi, marito di Elisa Bonaparte.

Allo stesso scultore pratese - allievo di Canova e rappresentante di rilievo del Neoclassicismo – nel 1820 viene affidata la realizzazione di un monumento in memoria di Elisa Baciocchi. Durante la lavorazione del marmo destinato alla statua della Granduchessa di Toscana appaiono però delle venature nere che ne deturpano il volto e inizia tra l’artista e il principe Baciocchi una lunga querelle sui costi per un nuovo pezzo di marmo che il marito di Elisa non intende pagare. La disputa – protrattasi fino al 1833 – impedisce la realizzazione del monumento ma anche la successiva commissione del monumento funebre dei principi Baciocchi per cui in realtà Bartolini aveva già eseguito delle parte negli anni Venti.

Ebbene, le parti predisposte da Bartolini per il monumento funebre della famiglia Baciocchi vengono utilizzate da Cincinnato Baruzzi per il monumento della famiglia in San Petronio a Bologna nel 1854 mentre la statua di Elisa è venduta al marchese Massimiliano Malvezzi Angelelli che la pone sulla tomba della propria famiglia all’interno della Sala del Colombario presso la Certosa di Bologna.

 



Sitografia

- Lorenzo Bartolini
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