Nel cuore di Pordenone
DURATA: 1 giorno
Il portus Naonis (sul Noncello) sorse al capolinea della navigazione interna che collegava la pianura del Friuli occidentale alle lagune venete. In epoca romana si sviluppò nell’area dell’attuale frazione di Torre, mentre in età post-romana la città si spostò più a sud, sempre in prossimità del corso del Noncello, sui piccoli rilievi su cui ancor oggi insiste il centro storico pordenonese.
La prima citazione documentata è datata al 1204, ma si ritiene che a cavallo del Mille si organizzò un primo nucleo abitativo, come hanno dimostrato gli scavi che hanno portato alla scoperta di sepolture della cultura di Köttlach nei pressi del Duomo. Appartenne dapprima varie famiglie tedesche tra cui i duchi di Babenberg, finché dal 1278 passò stabilmente sotto il potere degli Asburgo.
Sotto la casa d’Austria Pordenone rimase per oltre due secoli quasi una realtà (corpus separatum) a sé stante rispetto al rimanente territorio friulano, soggetto prima ai patriarchi di Aquileia e poi, dal 1420 alla Repubblica di Venezia.
Il Castello
Il castello di Pordenone, risulta menzionato, per la prima volta, nel 1276. Venne abitato, con i suoi armati, dal rappresentante in città (il capitano Cesareo) degli Asburgo. L’attuale costruzione, adibita a carcere, è piuttosto manomessa rispetto alla struttura più antica.
Museo Civico d’Arte
È il principale museo cittadino, ospitato nel palazzo Ricchieri. Si è costituito intorno al lascito (1870) del pittore M. Grigoletti e comprende opere di artisti veneti e friulani, dal ‘300 in poi, nel campo della scultura lignea e lapidea, dei tessuti e della ceramica.
Al pianterreno del palazzo sono visibili i resti di alcune tombe rinvenute presso il Duomo, appartenenti alla cultura di Köttlach (XI sec.).
Info: Palazzo Ricchieri, corso Vittorio Emanuele II, 51; tel. 0434 392 312; orario 9,30-12,30 e 15,00-18,00; chiuso sabato, domenica e lunedì.
Museo Civico delle Scienze
Nel Museo delle Scienze (collocato nel cinquecentesco palazzo Amalteo) sono conservati resti di varie testimonianze archeologiche del territorio (reperti dal Neolitico all’età romana). In particolare, tra il materiale esposto, si possono ammirare i lacerti affrescati della villa romana di Torre di Pordenone (I sec. d. C.).
Info: via della Motta, 16; tel. 0434 392 315; orario 9,00-12,00 e 15,00-18,00; chiuso sabato e domenica.
La prima citazione documentata è datata al 1204, ma si ritiene che a cavallo del Mille si organizzò un primo nucleo abitativo, come hanno dimostrato gli scavi che hanno portato alla scoperta di sepolture della cultura di Köttlach nei pressi del Duomo. Appartenne dapprima varie famiglie tedesche tra cui i duchi di Babenberg, finché dal 1278 passò stabilmente sotto il potere degli Asburgo.
Sotto la casa d’Austria Pordenone rimase per oltre due secoli quasi una realtà (corpus separatum) a sé stante rispetto al rimanente territorio friulano, soggetto prima ai patriarchi di Aquileia e poi, dal 1420 alla Repubblica di Venezia.
Il Castello
Il castello di Pordenone, risulta menzionato, per la prima volta, nel 1276. Venne abitato, con i suoi armati, dal rappresentante in città (il capitano Cesareo) degli Asburgo. L’attuale costruzione, adibita a carcere, è piuttosto manomessa rispetto alla struttura più antica.
Museo Civico d’Arte
È il principale museo cittadino, ospitato nel palazzo Ricchieri. Si è costituito intorno al lascito (1870) del pittore M. Grigoletti e comprende opere di artisti veneti e friulani, dal ‘300 in poi, nel campo della scultura lignea e lapidea, dei tessuti e della ceramica.
Al pianterreno del palazzo sono visibili i resti di alcune tombe rinvenute presso il Duomo, appartenenti alla cultura di Köttlach (XI sec.).
Info: Palazzo Ricchieri, corso Vittorio Emanuele II, 51; tel. 0434 392 312; orario 9,30-12,30 e 15,00-18,00; chiuso sabato, domenica e lunedì.
Museo Civico delle Scienze
Nel Museo delle Scienze (collocato nel cinquecentesco palazzo Amalteo) sono conservati resti di varie testimonianze archeologiche del territorio (reperti dal Neolitico all’età romana). In particolare, tra il materiale esposto, si possono ammirare i lacerti affrescati della villa romana di Torre di Pordenone (I sec. d. C.).
Info: via della Motta, 16; tel. 0434 392 315; orario 9,00-12,00 e 15,00-18,00; chiuso sabato e domenica.