Souvenir français
Una giornata per visitare Udine seguendo i ricordi del tempo di Napoleone.
La visita inizia dalla centrale Piazza della Libertà, sotto la statua della Pace di Campoformio. La monumentale piazza è considerata una delle più rappresentative piazze della tipologia che caratterizzava le città della Terraferma della Serenissima, ove le memorie del tempo di Venezia si trovano oggi unite a quelle dell’epoca napoleonica. E’ ricordata anche nelle memorie del generale francese Desaix, l’eroe di Marengo, che la visitò e descrisse la Loggia comunale e le statue di allora. Il principale monumento che vi si nota è la Statua alla Pace di Campoformio, opera dello scultore neoclassico Giovan Battista Comolli, posta su un basamento scenico ideato dall’architetto Valentino Presani. Il monumento ricorda la conclusione del Trattato di Campoformio nel 1797. Di particolare interesse è la simbologia dei numerosi elementi allegorici che si notano intorno alla statua e la configurazione del basamento appositamente studiato per collocarla lungo la salita al sovrastante castello. Nel colonnato della Loggia di San Giovanni si può vedere una rara e complessa meridiana solare con il disco in metallo dorato del sole e una linea con le ore tracciata al suolo, installata in epoca napoleonica quando il sistema veneziano di misurazione delle ore dal calar del sole fu sostituito con quello convenzionale europeo. Anche un quadrante della torre dell’orologio risale a quell’epoca. Da evidenziare vi è inoltre la presenza di tre leoni alati di San Marco, due dei quali, quello su un’alta colonna e quello sull’arco della salita al Castello sono riproduzioni poiché gli originali furono distrutti in quanto simbolo della Serenissima e Napoleone ne decretò l’abbattimento nel 1797, mentre il terzo, sulla torre dell’orologio, è uno dei rarissimi che si salvarono dalla distruzione poiché venne ricoperto con mattoni e fu poi riportato alla luce. Percorrendo dalla piazza tutta via Manin si passa in seguito sotto un’antica torre medievale e sulla sinistra si può ammirare la grande Piazza Primo Maggio, caratterizzata dal disegno circolare alberato che fu realizzato proprio in epoca napoleonica, mentre sulle destra vi sono i Giardini Ricasoli dove si trova la Statua di Atena, opera dello scultore Antoni Butti e destinata inizialmente ad ornare il basamento della pace di Campoformio, assieme ad altre statue che non furono realizzate. Di fronte ai Giardini Ricasoli si trova Palazzo Antonini, oggi sede della Provincia di Udine, con una lapide all’esterno che ricorda il soggiorno di Napoleone nel palazzo nel novembre del 1807, quando l’imperatore dei Francesi visitò il Friuli e vi dormi due notti. All’interno vi è una sala con l’affresco di un velario ornato di api dorate (simbolo della sovranità napoleonica) e aquile imperiali in grisaille sono dipinte sulle porte al primo piano, in ricordo del soggiorno di Napoleone. Il palazzo era stato nel 1797 alloggio del marchese de Gallo, plenipotenziario asburgico, durante le trattative per la Pace di Campoformio; Napoleone e sua moglie Josephine vi furono ricevuti e nel salone affrescato al primo piano si tenne la grande festa da ballo per festeggiare la conclusione del trattato. A fianco di palazzo Antonini si trova l’imponente Palazzo Arcivescovile (oggi sede del Museo Diocesano) che era stato requisito e trasformato in quartier generale francese a Udine nel 1797 e dove Napoleone e Josephine dormirono per una notte dopo aver partecipato alla festa data a palazzo Antonini. Ad angolo con il Palazzo Diocesano c’è la sede vecchia sede del Tribunale, un grande e severo edificio che in epoca napoleonica ed asburgica fu adibito a caserma, della quale sul lato del canale della Roggia si nota ancora l’ingresso attraverso un ponte.
Si passa poi nella vicina Piazza Primo Maggio, l’antico Giardin Grande di Udine, che deve il suo attuale disegno con l’ampio piazzale centrale circolare ornato di alberi proprio all’epoca napoleonica. Nella piazza si accamparono ripetutamente le truppe francesi e al tempo del Regno d’Italia di Napoleone vi fu anche collocata una ghigliottina che eseguì la condanna capitale inflitta ai capi di una banda di briganti che aveva terrorizzato la provincia. Dalla piazza si può salire direttamente sul colle del Castello, la salita inizia vicino all’Ufficio Turistico della PromoturismoFVG, dalla sommità del quale si può ammirare tutto il panorama della pianura circostante la città e la catena della Alpi. Il grande Palazzo del Luogotenente Veneziano, il principale edificio che si trova sul piazzale del colle, fu convertito in caserma all’arrivo dei francesi. Nei sotterranei si trovavano, e sono oggi talvolta visitabili, le carceri ove furono anche imprigionati i briganti condannati alla ghigliottina e i ribelli ai francesi nel 1797. Dall’esterno si può vedere la grata di una delle celle. Nel Palazzo oggi sono ospitati alcuni dei Musei Civici udinesi tra i quali il Museo del Risorgimento, ove è allestita una interessante sezione permanente dedicata all’epoca napoleonica. Scendendo dal Castello lungo la scalinata coperta si ritorna in Piazza della Libertà e da lì si può proseguire lungo i portici di via Mercatovecchio e poi via Bartolini fino a Piazza San Cristoforo. Sulla piazza si ammira la facciata di Palazzo Caiselli, progettato dal francese Jean Gabriel le Terrier de Manetot, un emigrato realista francese, architetto e soldato, fuggito dalla Francia rivoluzionaria e fucilato a Trieste nel 1809 dopo aver guidato una insurrezione in Istria contro le truppe di Napoleone. Oggi il palazzo è frequentato in quanto sede di istituti universitari e una lapide in uno dei cortili interni ricorda il suo progettista. Al suo fianco si trovo Palazzo Florio, in via Palladio, oggi sede del Rettorato dell’Università degli studi di Udine. In questo palazzo prese alloggio nel 1797 il conte Johann Ludwig von Cobenzl, plenipotenziario asburgico durante le trattative del Trattato di Campoformio. Nella biblioteca al primo piano, che ancora oggi conserva il mobilio dell’epoca (visitabile previo accordo) si svolsero alcune delle conferenze per definire le clausole del Trattato, nel coso di una delle quali Napoleone arrabbiato avrebbe gettato a terra e rotto un prezioso vassoio appartenuto al conte Cobenzl, abbandonando poi le trattative e salendo nella carrozza che lo attendeva nel cortile del palazzo, episodio raffigurato in molte stampe dell’epoca.
Quota di partecipazione € 45,00 (Minimo 15 massimo 24 partecipanti)
Quota di partecipazione € 40,00 (a partire da minimo 25 partecipanti)
La quota comprende: visita guidata (della durata di sei ore)