I castelli
Per completare la visita della Trieste francese si sale sul colle di San Giusto per visitare la Cattedrale e il Castello, testimoni delle battaglie napoleoniche che portano ancora i segni delle cannonate della battaglia del 1813 e conservano il ricordo di quanti hanno dormito qui il sonno eterno prima di essere riportati in Patria da mani caritatevoli: le Mesdames di Francia Adelaide e Vittoria, Elisa Baciocchi, Joseph Fouché e Joseph Labrosse.
E si conclude con il giro dei Castelli sul mare, affascinanti manieri che raccontano la storia di queste terre, degli incroci di sangue reale e di dinastie che a Trieste e nei dintorni hanno ospitato letterati, musicisti e poeti. O che - semplicemente - oggi conservano memorie che altrimenti sarebbero andate dimenticate. E’ il caso di Miramare, il Castello di Massimiliano d’Asburgo che conserva i ritratti dei discendenti di Napoleone Bonaparte, Napoleone III e l’Imperatrice Eugenia (di Pierre-Désiré Guillemet). Napoleone III si incontrò segretamente a Plombières con Cavour per sancire l’alleanza franco-piemontese in funzione antiaustriaca; a sigillo dell’alleanza tra le due dinastie venne concordato il matrimonio tra il triestino di nascita Napoleone Gerolamo Bonaparte e la figlia di Vittorio Emanuele, Maria Clotilde di Savoia.
Il Castello di Duino parla francese non solo perché fu la lingua della nobiltà europea, ma soprattutto perché i Torre e Tasso sono imparentati con i Bonaparte avendo la figlia di Maria Bonaparte, Eugenia di Grecia e Danimarca, sposato il principe Raimondo, secondo duca del castello di Duino. Dal matrimonio nacque Carlo Alessandro, attuale duca del Castello di Duino. La principessa Maria Bonaparte, bisnipote di Luciano Bonaparte (fratello di Napoleone), è ritratta in un quadro ancora esposto ed è famosa per la sua promozione del Movimento psicoanalitico e per la traduzione delle opere di Sigmund Freud. Al Castello di Duino trovarono ospitalità molti intellettuali oltre a Rainer Maria Rilke: in particolare, tra i francesi, Paul Valéry e Victor Hugo. Entrambi ebbero legami diretti con Trieste. Il nonno di Paul Valéry (Giulio Costantino Grassi) era liquidatore e regolatore di avarie a Trieste per le Assicurazioni Generali, la Riunione Adriatica di Sicurtà e il Lloyd Triestino. Victor Hugo, invece, in più occasioni dimostrò la sua simpatia per Trieste e per i Triestini, che nel 1871 gli avevano inviato un messaggio dopo la sua espulsione dal Belgio. Egli ricambiò chiedendo la grazia per Guglielmo Oberdan all’indomani dell’attentato contro Francesco Giuseppe.