Le chiese

SANT’ANTONIO VECCHIO E’ la chiesa, accanto a Palazzo Vicco, frequentata da Joseph Fouché. La chiesa, di cui esistono tracce risalenti al 1200, fu consacrata alla Beata Vergine del Soccorso nel 1776, ed è il luogo ove si racconta Fouché si inginocchiasse davanti a quelli che aveva sempre considerato “i ridicoli emblemi della superstizione”.

CATTEDRALE DI SAN GIUSTO Nel medioevo affondano le loro origini il castello, la cattedrale e gli edifici a lato (il Battistero di San Giovanni, la Chiesetta di San Michele al Carnale). La cattedrale, ingentilita dal rosone della fine del ‘300, ha una navata centrale con soffitto trecentesco in legno dipinto mentre ai lati si susseguono le cappelle dove trovarono sepoltura, seppur breve, realisti e napoleonidi in fuga. Dapprima fu la volta delle Mesdames di Francia, Adelaide e Vittoria: decedute a Trieste, le figlie di Luigi XV riposarono nella Cattedrale fino a quando i loro resti vennero riportati in Francia da Luigi XVIII durante la Restaurazione borbonica e sepolti nell’Abbazia di Saint-Denis. Davanti alla porta laterale destra (guardando l’altare maggiore) giace sul pavimento una lapide su cui è posta la dedica: “Qui riposano le salme di LUISA VITTORIA + MDCCIC e MARIA ADELAIDE + MDCCC di BORBONE, MESDAMES DE FRANCE figlie di Luigi XV – Trasportate in Francia nel MDCCCXIV”.  Fu poi la volta di Elisa Bonaparte che venne accolta nella Cattedrale sul colle della città che aveva scelto come luogo del proprio esilio: il marito portò poi i suoi resti nella Basilica di San Petronio a Bologna. Toccò poi a Joseph Fouché morire a Trieste e trovare riposo nella Cattedrale, da cui venne prelevato oltre mezzo secolo dopo da Emile Combes, futuro presidente del Consiglio della Terza Repubblica. Intanto a Trieste riposano (ricordati da una lapide posta sui muri della Cattedrale) anche Joseph Labrosse e Paul Morand, seppure “esiliato” nel cimitero greco-ortodosso molti anni dopo.

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