Il plastico di Waterloo

A Villa Italia (Trieste, via dell'Università 8, primo piano) è stato esposto nell'anniversario del 2015 il plastico della battaglia di Waterloo (18 giugno 1815). 

Il plastico è stato realizzato da Roberto Lotti, studioso ed appassionato di storia e modellismo che - dopo sei anni di ricerche, lavoro e studi - ha realizzato un diorama sulla drammatica battaglia, l'ultima di Napoleone, che stravolse gli equilibri politici europei dell'epoca. 

Il plastico, delle dimensioni di tre metri per tre e mezzo, vede schierati 2.600 soldati in scala 1:72, contestualizzati nel luogo e all'epoca cui si riferiscono. Il lavoro, interamente dipinto a mano, è ricostruito fedelmente al fine di meglio rappresentare, con il video a corredo (visibile anch'esso), le nazionalità degli Eserciti contrapposti e le originali uniformi dell'epoca.

LA STORIA - Poco distante da Waterloo, piccola cittadina del Belgio a quindici chilometri a sud di Bruxelles, ha luogo l'omonima battaglia che, sia per la ridotta estensione del terreno su cui si svolge (poco più di undici chilometri quadrati), sia per l'alto numero delle forze in campo (oltre duecentomia uomini compresi i Prussiani arrivati nel tardo pomeriggio), sia per la sua durata (circa nove ore), è una delle battaglie più sanguinose della storia, contando a fine giornata più di 50mila perdite tra morti e feriti (altri 10-15mila moriranno in seguito per le ferite riportate).

L'Inghilterra, la Prussia, l'Austria e la Russia stanno organizzandosi per invadere la Francia e togliere finalmente di mezzo Napoleone, fuggito dall'Isola d'Elba il 26 febbraio e tornato a furor di popolo a capo della Nazione e dell'Esercito. 

I primi pronti a muovergli contro sono gli Anglo-Alleati (Inglesi, Brunswichiani, Hannoveriani, Belgi e Olandesi) al comando dle Duca di Wellington (112mila uomini) ed i Prussiani comandati dal generale Blucher (116mila uomini).

Napoleone (con 124mila uomini) prende l'iniziativa e, a tappe forzate, invade il Belgio, cercando di battere separatamente i due eserciti prima che le loro forze si ricongiungano. Il 16 giugno sconfigge (ma non distrugge) i Prussiani a Ligny e a Quatre-Bras respinge gli Anglo-Alleati verso nord. Invia, quindi, 30mila uomini a comando del generale Grouchy all'inseguimento dei Prussiani - che da Ligny si ritirano verso nord (Wavre) e non come suppone verso nordest (Liegi).

A Wavre i Prussiani lasciano 17mila uomini di retroguardia a contrastare Grouchy, mentre con il resto dell'esercito - a tappe forzate tra la pioggia e il fango - marciano giorno e notte verso Mont Saint Jean arrivando nella piana di Waterloo il 18 giugno a pomeriggio inoltrato.

Con i restanti 72mila uomini Napoleone, sotto un nubifragio, insegue per tutta la notte gli Anglo-Alleati (68mila uomini) che, su indicazione di Wellington, la sera del 17 giugno si attestano su di un pianoro a sud di Mont Saint Jean, nelle vicinanze del villaggio di Waterloo. L'incrocio delle due strade per Bruxelles risulta così essere il punto centrale del campo di battaglia: campo fangoso, zuppo d'acqua e poco adatto, quindi, a veloci impieghi di artiglieria e fanteria.

Il mattino dopo - 18 giugno - Napoleone attende che il terreno si rassodi, almeno parzialmente, sotto il sole, per permettere così l'uso dell'artiglieria. Solo alle ore 11.30 dà l'ordine di attacco. I punti chiave della difesa Anglo-Alleata sono la fattoria-fortezza di Hougoumont e la fattoria de La Haye-Sainte, rispettivamente a destra e al centro del loro schieramento.

L'intero pomeriggio trascorre a fasi alterne tra sanguinosi attacchi della fanteria, furiose cariche della cavalleria e intensissimi cannoneggiamenti. Gli Anglo-Alleati sono allo stremo. Hougoumont brucia ma resiste ancora, mentre La Haye-Sainte viene conquistata dai Francesi. Dai due campi avversi si attende perciò l'arrivo di un'armata in aiuto (Grochy o Blucher) che avrebbe deciso la battaglia. Al tramonto è l'Armata di Blucher a palesarsi.

Napoleone, per far fronte al nuovo pericolo sul suo fianco destro, distoglie preziose truppe e getta nella mischia contro gli Anglo-Alleati la sua famosissima Guardia che si sacrifica eroicamente. E' tuttavia del tutto inutile.

Al sopraggiungere della notte, Waterloo si trasforma in una rotta completa per i Francesi che, trovandosi a combattere contro forze ormai soverchianti, si ritirano verso Parigi.

La stella di Napoleone è tramontata per sempre: gli rimane solamente l'esilio - e la morte - nella lontana Sant'Elena.

Roberto Lotti

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