Napoleone a Gorizia
Il 21 marzo del 1797 Napoleone Bonaparte fa il suo primo ingresso a Gorizia nell’indifferenza totale della popolazione: istituisce un governo provvisorio che dura solo due mesi, fino a quando la pace di Campoformido restituisce la città con la sua Contea all’Austria, assieme al mandamento di Monfalcone e Grado, che appartenevano a Venezia. Bonaparte si ferma in città cinque giorni soggiornando nel Palazzo de Grazia.
Nel 1805 per le nuove discordie tra l’Austria - che ha aderito alla coalizione anglo-russa - e Napoleone, un esercito di settemila uomini al comando dell’arciduca Carlo cala in Italia tra settembre e ottobre, minacciando i francesi in Lombardia. Ma con poca fortuna perché, dopo il disastro di Ulma, Napoleone entra trionfante a Vienna, mentre il generale Masséna - battuti gli Austriaci a Caldiero - occupa Vicenza, Padova, Udine e Gorizia. Con la pace di Presburgo firmata il 26 dicembre 1805 si pone fine a questa guerra e i territori concessi agli austriaci coi trattati di Campoformido e Luneville passano alla Francia che il 19 gennaio 1806 li incorpora nel Regno Italico. In questo periodo assistiamo alla seconda occupazione francese di Gorizia, dal 17 novembre 1805 fino al 14 gennaio 1806.
Napoleone occupa anche Monfalcone e la riva destra dell’Isonzo. In seguito alla convenzione di Fontainebleau il 10 ottobre 1807, il primo torna all’Austria e il secondo è annesso al Regno Italico; l’Isonzo, dalla foce a Critinizza di Canale, era il nuovo confine fra il Reno e i possedimenti austriaci. L’Austria nonostante sia uscita con numerose perdite da questa guerra, non si rassegna e, radunato un esercito di 300mila uomini, il 9 aprile 1809 incomincia una nuova guerra.
L’arciduca Giovanni, fratello dell’imperatore Francesco, passa l’Isonzo e brevemente occupa il Friuli e giunge fino al Piave, dove è costretto a ritirarsi per non perdere contatto con l’esercito che opera in Germania pure in ritirata. Il 12 maggio Napoleone occupa nuovamente Vienna e il 16 maggio, agli ordini del viceré Eugenio, i Francesi rientrano a Gorizia imponendo alla popolazione una contribuzione di un milione di franchi che Napoleone nel luglio seguente riduce a novecentomila.
Il 14 ottobre 1809 si firma la pace di Schönbrunn e nello stesso giorno Napoleone emana il decreto con cui sancisce la nascita delle Province Illiriche, di cui fanno parte il Circolo di Gorizia, Trieste con l’Istria e Fiume, il Circolo di Villacco con tutto il territorio posto al di qua della Sava; la capitale è Lubiana con il primo governatore il maresciallo Marmot. Con decreto del 15 aprile 1811 le province sono divise in sei province civili e una militare: Carniola, Carinzia, Istria, Dalmazia, Ragusa, Croazia civile e Croazia militare. Gorizia, con questa organizzazione passa a far parte della provincia dell’Istria, è capoluogo di distretto ed è posta alle dipendenze di Trieste. Il distretto è così formato: Gorizia, Santa Croce, Vipacco, Tolmai, Canale, Tolmino, con una popolazione di circa 90.000 abitanti. Col gennaio 1812 sono introdotti i codici francesi e le relative procedure.
L’economia subisce un forte contraccolpo, si svalutano e poi si aboliscono le banconote austriache ed il governatore Bertand impone un prestito forzoso di 180.000 fiorini.
Nel 1813, Napoleone, ritiratosi dalla Russia e prevedendo un attacco simultaneo dai suoi nemici coalizzati, ordina al viceré Eugenio di difendere i confini delle Province Illiriche che però il 17 agosto 1813 vengono occupate nonostante la resistenza francese e il viceré e le truppe si ritirano precipitosamente in Lombardia.