II occupazione francese
19 novembre 1805 - 4 marzo 1806
Nell'aprile 1805 un accordo anglo-svedese porta alla creazione della Terza Coalizione contro la Francia. Napoleone capisce benissimo la situazione e pianifica un colpo decisivo nel cuore dell'Europa continentale. Le forze della coalizione (Impero Austroungarico, Gran Bretagna, Impero Russo) sono dislocate su due fronti principali. La Grande Armée è divisa tra la Germania, con a capo lo stesso Napoleone, e l'Italia, sotto il comando del generale Masséna.
L'esercito francese si muove verso la Moravia, verso Austerliz (oggi Slavkov u Brna, Repubblica Ceca). In vista dell'immancabile scontro nel nord, l'Arciduca Carlo è chiamato in aiuto con le sue truppe, sguarnendo così la difesa della regione Adriatica. Il 17 e 18 novembre 1805 le truppe austriache ed il Governatore Conte Sigismondo Lovacz lasciano Trieste.
Il 19 novembre 1805 Jean-Baptiste Solignac, uno dei generali della divisione Massena che, la viglia, si era acquartierato a Gorizia, fa il suo ingresso a Trieste alla testa di un distaccamento di 500 uomini, tra i quali due compagnie di negri (un lontano precedente dell’utilizzo delle truppe di colore), una di dragoni, una di cacciatori, una di granatieri e una di ussari. Alla città è imposto un contributo di guerra di sei milioni di franchi. Dimezzato da Massena, Napoleone lo reintegra completamente quando scopre, subito prima di firmare il Trattato di Pace di Presburgo del 26 dicembre 1805, che avrebbe dovuto andar via dalla città. I commercianti vengono tassati e Joseph Labrosse accetta di rispondere all’appello di Serras, il cui corpo d’armata ha preso il posto di Solignac il 22 novembre 1805, e la casa di commercio Joseph Labrosse facilita i rifornimenti delle truppe imperiali in Istria e in Dalmazia.
Relazioni cortesi ma riservate si stabiliscono tra il colonnello dell’Ancien Régime e il generale dell’Armée d’Italie che, per la realizzazione dell’affare, lo mette in contatto con Massena, Marmont, Molitor, illustri soldati, e con il marito della bella Paolina Bonaparte, Camillo Borghese. Preoccupato in egual modo di non risvegliare la suscettibilità austriaca – quella delle autorità più che quella del popolo, dal momento che allora la città era molto cosmopolita e di variegati sentimenti – Pontgibaud si lega veramente solo con Grouchy (l’uomo di Waterloo), che è stato suo amico di gioventù e che viene ospitato nell’albergo della Dogana Vecchia.
Il 2 dicembre viene creato un governo provvisorio, con la presenza di cinque commercianti cittadini (non nobili): Giorgio Pillepich, Ciriaco Catraro, Giovanni Plastarà, Antonio Vicco e Aron Vivante. Il Porto Franco viene confermato ed i commerci sono liberi con tutti i Paesi ad eccezione dell'Inghilterra.
Da Austerliz giungono le notizie di una pesante sconfitta della Coalizione e della vittoria di Napoleone, assieme alle misure dell'armistizio e la susseguente Pace di Presburgo (oggi Bratislava). I possedimenti austriaci in Italia ed in Baviera vengono ceduti alla Francia, Tirolo e Vorarlberg alla Baviera, e Veneto, Istria e Dalmazia vengono incorporati al Regno d'Italia, del quale Napoleone era stato incoronato re l'anno precedente.
Tra tutti questi scambi Trieste ritorna all'Austria. L'esercito francese continua però l'occupazione della città e chiede altro denaro per liberarla. Dopo lunghe negoziazioni (ed il supporto di un prestito di tre milioni di fiorini ottenuti da Vienna) le truppe francesi lasciano Trieste il 4 marzo 1806.
La fine della seconda occupazione francese è accompagnata da spiacevoli soprusi: imprigionamento di quindici negozianti scelti tra i più facoltosi, per garantire il pagamento dell’indennizzo, soldati installati presso gli abitanti o in ricchi magazzini, sebbene la città, per accattivarsi il vincitore, avesse versato 245.000 franchi a Solignac – bollato da Desaix come “eccessivo predatore” -, a Serras e a Boudet, così come a personaggi minori. Quanto a Masséna, si era attribuito uno dei tre milioni incassati.
L'attività commerciale riprende lentamente anche se con certe limitazioni a causa del Blocco Continentale dichiarato contro Inghilterra ed Irlanda (l'impero austriaco è infatti formalmente alleato di Napoleone) con l’obiettivo di strangolarle ma come conseguenza i commerci sono stagnanti e inoltre la città è ormai schiacciata tra i confini.