Gorizia e Cormons, tra Asburgo e Borboni
DURATA: due giorni
1 ° giorno: Gorizia
Passeggiata tra i palazzi asburgici voluti da Maria Teresa durante il suo regno, progettati dall’architetto goriziano Nicolò Pacassi: palazzo Attems-Santacroce, oggi sede del Municipio, e lo splendido palazzo Attems-Petzenstein, sede dei Musei Provinciali.
Visita del castello medievale, simbolo della città, abitato fin dal 1117 dai Conti di Gorizia e poi passato agli Asburgo: ospita il Museo del Medioevo goriziano, con preziose testimonianze del periodo più florido per la città. Si prosegue la passeggiata fino in piazza Vittoria, dove la Prefettura di Gorizia occupa l’antico Palazzo della Torre, o Torriana, dal nome della famiglia che lo costruì nella sua forma originale nel 1540: nella sua storia ha ospitato personaggi illustri come Giacomo Casanova, che vi dimorò nel 1773, Ferdinando d’Asburgo (nel 1845) e Francesco Giuseppe d’Asburgo (nel 1850).
Pranzo in trattoria tipica.
Nel pomeriggio passeggiata lungo il “percorso borbonico”, seguendo il quale si possono ricostruire le presenze e i luoghi dei Borboni di Francia, che elessero la città isontina meta del loro forzato esilio.
Visita di Palazzo Strassoldo: al piano terra l’ampio ingresso era affrescato con decorazioni a tipo marmo di cui attualmente sono conservati due lacerti. Il Piano nobile del palazzo, raggiungibile dalla scalinata cinquecentesca a quattro rampe, di forma quadra, si sviluppava in 15 ampie stanze.
Visita di Palazzo Coronini Cronberg, che ospitò nella parte finale della sua vita, Carlo X l’ultimo Re di Francia, e la sua famiglia: rimangono tracce visibili e testimonianze della sua permanenza nella stanza da letto, in cui si trovano, oltre al salotto parigino in mogano, bronzo dorato e raso di seta, dei mobili in stile Impero e Restaurazione. Degni di menzione risultano in particolare lo scrittoio con saracinesca a cilindro, caratterizzato da motivi desunti dallo stile Luigi XVI, che si ispira direttamente ai modelli dell’ebanista di fiducia dell’ultimo sovrano assoluto settecentesco, il celebre J. H. Riesener, oltre alla toilette attribuita all’ebanista parigino Jean Baptiste Gilles Youf, sopra la quale è posato l’orologio da tavolo con Minerva, opera di Pierre Philippe Thomire ed appartenuto ad Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte. Nel medesimo ambiente, sulla parete a cui è addossata la console, campeggia un ritratto del re francese; si tratta di una copia di Vincent Poiret da un ritratto del Nesse, il quale a sua volta si era ispirato al ritratto ufficiale di Carlo X eseguito da François Gérard, ora conservato al Musée Carnavalet di Parigi.
Di grande interesse è anche il giardino di Palazzo Coronini Cronberg sicuramente il più rappresentativo giardino storico che Gorizia vanta in quanto non pesantemente alterato dagli eventi bellici e dalle edificazioni successive. Si presenta articolato, con pergolati e terrazza belvedere. Statue ornamentali dello scultore vicentino Orazio Marinali accompagnano il percorso della visita. Nella parte che guarda Gorizia si trova il particolare “giardino delle rocce”. Tra le piante si contano i lecci (Quercus ilex), le palme (Chamaerops humilis e Trachicarpus fortunei), i pini (Pinus pinea, Pinus halepensis), allori, ed anche una quercia da sughero (Quercus suber).
Trasferimento a Cormons e sistemazione in albergo con cena tipica.
2 ° giorno: Cormons
Colazione in albergo e passeggiata a Cormons, una graziosa cittadina dove le tracce del suo passato asburgico sono evidenti nella struttura architettonica dei suoi edifici. La presenza dell’Imperatore Massimiliano I è testimoniata da una statua bronzea a lui dedicata collocata nella piazza principale. Nel Municipio del paese è conservato l’Editto che Massimiliano emise nel 1518 che esentò i Cormonesi dalle tasse per sei anni affinché potessero risollevarsi dalle miserie che la guerra aveva portato. Di notevole importanza storico-artistica sono Palazzo Locatelli (sec. XVIII), ora Museo del Territorio, e sede del Comune, il Duomo di Sant’Adalberto e la Cjase da Plef Antiche.
Visita con degustazione alla Cantina Produttori di Cormons: riunisce 130 soci che producono vini pregiati, tra cui spicca il Ribolla. Da circa 30 anni da qui viene inviata a tutti i Capi di Stato della Terra una bottiglia dell’ormai famoso Vino della Pace. Le viti da cui viene prodotto provengono dai 5 continenti del mondo e sono state messe a dimora nel 1983. Dai loro grappoli nasce questo vino unico, non solo per le sue caratteristiche naturali, ma anche per il messaggio di fraternità e pace che vuole trasmettere e che ogni anno si rinnova, con la vendemmia. Oltra al Vino della Pace, a Cormons si produce anche il prestigioso vino per la messa, che ogni anno viene recapitato al pontefice.