Palazzo Coronini Cronberg

A Gorizia si può dire esista un vero e proprio “percorso borbonico” seguendo il quale si possono ricostruire le presenze e i luoghi dei Borboni di Francia che elessero la città isontina meta del loro forzato esilio.

Tra i luoghi più significativi che meritano di essere visitati, per il significato storico che hanno assunto oltre che per la loro bellezza, c’è sicuramente Palazzo Coronini Cronberg, che ospitò nella parte finale della sua vita Carlo X, l’ultimo Re di Francia, e la sua famiglia.

Risalente alla fine del XVI secolo, il Palazzo fu costruito seguendo i criteri della casa-forte, con alti muri a proteggerlo e poche concessioni al superfluo. Fu eretto su una precedete struttura a torre che serviva a controllare l’ingresso a nord della città. Nel tempo e nei vari passaggi di proprietà fu trasformato ed abbellito fino a giungere all’attuale aspetto. Acquistato nel 1820 dal conte Michele Coronini Gronberg, il Palazzo sito in Viale XX Settembre, fu scelto come residenza personale dall’ultimo Re di Francia in esilio, Carllo X che stabilitosi a Gorizia con la famiglia reale e con il suo seguito, vide nel Palazzo Coronini Cronberg il luogo ideale per il suo rango e per assaporare la bellezza di Gorizia.

Carlo X si insediò a Palazzo nell’Ottobre del 1836, mentre il suo seguito si sistemò nel vicino Palazzo Strassoldo. La sorte volle che il suo soggiorno goriziano fosse breve: Carlo X aveva contratto il morbo del colera e dopo 17 giorni dal suo arrivo morì proprio a Palazzo Coronini Cronberg. Di lui rimangono tracce visibili e testimonianze della sua permanenza nella stanza da letto che occupava e dalla quale osservava il paesaggio circostante prima che la morte lo cogliesse il 6 Novembre 1836.
Nella stanza si trovano, oltre al salotto parigino in mogano, bronzo dorato e raso di seta – offerto dalla famiglia di Carlo X in cambio del suo letto di morte – dei mobili in stile Impero e Restaurazione. Degni di menzione risultano in particolare lo scrittoio con saracinesca a cilindro, caratterizzato da motivi desunti dallo stile Luigi XVI, che si ispira direttamente ai modelli dell’ebanista di fiducia dell’ultimo sovrano assoluto settecentesco, il celebre J. H. Riesener, oltre alla toilette attribuita all’ebanista parigino Jean Baptiste Gilles Youf, sopra la quale è posato l’orologio da tavolo con Minerva, opera di Pierre Philippe Thomire ed appartenuto ad Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte. Nel medesimo ambiente, sulla parete a cui è addossata la console, campeggia un ritratto del re francese; si tratta di una copia di Vincent Poiret da un ritratto del Nesse, il quale a sua volta si era ispirato al ritratto ufficiale di Carlo X eseguito da François Gérard, ora conservato al Musée Carnavalet di Parigi.

Nel 1852 altri ospiti illustri abitarono palazzo Coronini come l’arciduchessa Sofia, madre dell’imperatore Francesco Giuseppe, con il figlio, l’arciduca Lodovico Vittore.

Di grande interesse è anche il giardino di Palazzo Coronini Cronberg sicuramente il più rappresentativo giardino storico che Gorizia vanta in quanto non pesantemente alterato dagli eventi bellici e dalle edificazioni successive. Si presenta articolato, con pergolati e terrazza belvedere. Statue ornamentali dello scultore vicentino Orazio Marinali accompagnano il percorso della visita. Nella parte che guarda Gorizia si trova il particolare “giardino delle rocce”. Tra le piante si contano i lecci (Quercus ilex), le palme (Chamaerops humilis e Trachicarpus fortunei), i pini (Pinus pineaPinus halepensis), allori, ed anche una quercia da sughero (Quercus suber).

Il Palazzo è visitabile da aprile a novembre mentre il giardino è aperto al pubblico e visitabile gratuitamente.


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