Il Monastero di Castegnevizza
Spentosi a villa Coronini il 6 novembre del 1836, Carlo X venne sepolto per volontà testamentaria nella chiesa del convento francescano di Castagnevizza, allora denominata “la piccola Saint Denis”. Pare infatti che lo stesso sovrano, colpito dalla vista magnifica del santuario, avesse espresso il desiderio di eleggerlo a sua ultima e perenne dimora. Provvisoriamente la salma del re fu deposta nell’avello dei Torriani, dove in seguito furono accolti anche il figlio Luigi Antonio (1775 - 1844), duca d’Angoulame, la moglie di questi Maria Teresa di Francia (1778 – 1851), figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta, nonché la loro nipote Luisa Maria (1819 – 1864).
Fu solo verso la metà del 1883, per volere di Enrico V conte de Chambord che venne fatta costruire sotto l’altare maggiore della medesima chiesa una nuova cripta capace di contenere sei sarcofagi. Terminati i lavori per la costruzione del sepolcro, con l’inumazione di Enrico V (1820 – 1883) vi vennero lì trasferite anche le altre quattro salme dei Borboni, la cui disposizione, attualmente preservata, vede sulla destra, entrando dallo stretto corridoio, al centro il sarcofago di Carlo X ed ai lati quelli del duca e della duchessa d’Angoulame; sul lato opposto, in posizione centrale il sarcofago di Enrico V, alla sua sinistra quello della sorella Luisa Maria, mentre alla sua destra è posto il sarcofago della contessa de Chambord, Maria Teresa degli Asburgo d’Este, duchessa di Modena (1817 – 1886). Nella nicchia, posta lungo il cunicolo che conduce al sepolcro dei Borboni, è deposta invece la bara di Luis Pierre, duca de Blacas e marchese d’Aulps (1771 – 1839), già ministro e consigliere intimo di Carlo X, che dispose alla sua morte di venire sepolto accanto alla tomba del sovrano francese.
Le spoglie dei Borboni si preservano indenni alla Castagnevizza anche dopo gli eventi bellici del 1917, quando la chiesa ed il convento furono ridotti in ruderi. Il governo di Vienna dispose allora di iniziare la riparazione dei due edifici, così i sei sarcofagi furono trasferiti all’interno dell’Austria per interessamento dell’imperatrice Zita, nata principessa di Borbone Parma, nipote di Luisa Maria e del principe Don Jaime del ramo Spagnolo dei Borboni. Nel 1924 poi, su iniziativa del Comune di Gorizia, venne chiesta la restituzione delle salme dei reali francesi e di quanto ornava le loro tombe. Fin dal 1917 erano infatti rimaste nel colombario del convento dei carmelitani scalzi a Doebling, mentre i sarcofagi si trovavano custoditi in un edificio secondario del castello imperiale di Schoenbrunn. Solo nel 1932 le salme dei Borboni ritornarono a Gorizia, dove furono tumulate nuovamente nella chiesa della Beata Vergine alla Castagnevizza (ora Nova Gorica, in Slovenia).