François-René de Chateaubriand

Il 29 luglio 1806 giunge a Trieste l’autore del Génie du Christianisme, François-René de Chateaubriand diretto in Terrasanta.

Visita la città e vi si ferma fino al 2 agosto, facendosi guidare da un emigrato, Jacques-Barthélemy-Dieudonné Fidédy de Lavergne, signore di Fontbonne che - col nome di Meye - lavora come agente di cambio a Trieste, dove si è stabilito nel 1798. Certamente si reca in pellegrinaggio a San Giusto, sulle tombe di Mesdames.

Ricorderà questo pellegrinaggio all’indomani del suo ritorno in Francia nel famoso articolo apparso sul “Mercure” il 4 luglio 1807, articolo che provoca la chiusura della rivista. L’episodio è noto: rievocando, a proposito di una visita a Betlemme quelli che, in tutti i tempi, sono stati scacciati dalla loro patria e soprattutto i figli di San Luigi, cita i versi dell’Ester di RacineSerons-nous toujours exilés”.

Chateaubriand ricorda ancora Trieste quando racconta il suo viaggio a Venezia del 1833 nei Mémoires d’Outre Tombe: “Alcune gondole portavano i passeggeri al vaporetto per Trieste. È proprio quella Trieste che pensò di farmi prendere a sciabolate sui gradini delle Tuileries da Bonaparte, come questi minacciò (di fare) nel 1807, quando m’azzardai a scrivere sul Mercure”.

L’Itinéraire appare nel 1811, quando sono trascorsi cinque anni dall’imbarco di Chateaubriand: “Questa città costruita regolarmente, è posta sotto un cielo molto bello, ai piedi di una catena di sterili montagne. L’ultimo soffio dell’Italia viene a morire su questa spiaggia, dove comincia la barbarie”. 


Bibliografia

- Storia di un consolato TRIESTE E LA FRANCIA 
1702 - 1958
Autore: René Dollot (Traduzione di Marilì Cammarata) - Edizione: Istituto Giuliano di Storia, cultura e documentazione - Anno: 2003 - Pagina: 54-57
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