1797 - Napoleone verso l'Austria

Nella primavera del 1797 Napoleone Bonaparte, riprende la guerra con l’Austria e la sua potente armata composta da 22mila uomini comandati dall’Arciduca Carlo. Napoleone parte da Mantova l’8 marzo, con le sue divisioni si ferma a Verona, Vicenza, Bassano, Asolo, Conegliano, Sacile, Pordenone. All’alba del 16 marzo 1797 Napoleone inizia l’avanzata alla testa delle sue truppe (comandate da Masséna, Bernadotte, Serrurier, Guieu e Murat) e in poche ore – dopo aver raggiunto la riva destra del Tagliamento – ordina di oltrepassare il fiume. L’esercito austriaco, dalla riva opposta, oppone un’accanita resistenza con il fuoco delle artiglierie (gli uomini erano accampati sulla riva sinistra del Tagliamento e nei dintorni di Codroipo). A sera, l’esercito austriaco è costretto a ripiegare e si trincera prima nei pressi di Goriezza di Codroipo e poi a Voline e Palmanova.

Napoleone, il 16 marzo arriva a Valvasone sul Tagliamento e il 17 le sue truppe entrano a Gradisca. Napoleone giunge a Palmanova il 18 marzo 1797 e da qui dichiara alla Serenissima Repubblica di Venezia la guerra che ne segna la fine. Si trattiene a Palmanova anche il 19 marzo e il 20 partecipa alla battaglia di Gradisca, rientra a Palmanova e occupa Gorizia il 21 marzo 1797. A Gorizia si ferma con lo Stato Maggiore fino al 26 quando, al mattino, cavalca in direzione Salcano. Guieu intanto occupa Caporetto il 23 marzo mentre il comandante della Divisione Chabot da Gorizia si mette in marcia lungo la valle dell’Isonzo (dal Canale dell’Isonzo a Plezzo) il 24 marzo. La divisione Masséna è in Val Canale (22 e 23 marzo a Tarvisio), quella Bernadotte nella Valle del Vipacco. Il 26 marzo Napoleone è in marcia verso Tarvisio dove pernotta il 27, la tappa successiva è Villacco (29 marzo). 

Battuta Venezia, nell'agosto del 1797 Napoleone si trasferisce proprio in una delle residenze del suo ultimo doge, Ludovico Manin, in quella splendida Villa Manin di Passariano che ancora lo ricorda in alcune sale. Qui, il 17 ottobre firma il trattato di pace con l'Austria a cui vengono ceduti i territori ex veneziani. La firma del trattato doveva in verità avvenire in un luogo molto meno prestigioso, cioè nell'osteria di un piccolo paese tra Passariano e Udine, Campoformido, che viene infatti ricordato nel nome del trattato. Oltre all’indipendenza delle nuove repubbliche formatesi con la Campagna d’Italia, la Francia acquisisce i Paesi Bassi e la riva sinistra del Reno mentre gli Austriaci inglobano i territori della Repubblica di Venezia. Pochi anni dopo, Napoleone inaugura un altro decennio di guerre e campagne che investono gran parte dell'attuale Friuli Venezia Giulia, dal Cellina all'Isonzo, da Pordenone a Pontebba.

 


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