Carlo VI

Carlo Giuseppe Francesco, figlio di Leopoldo I d’Asburgo e della sua terza moglie Eleonora del Palatinato, nasce a Vienna nel 1685. È l’ultimo discendente maschio di Carlo V. Diventa l’Imperatore Carlo VI nel 1703, succedendo al fratello Giuseppe I. È stato Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Sicilia, Sardegna, Ungheria, Boemia, Duca di Milano, di Parma e Piacenza e Re di Spagna.
Il 1 agosto del 1708 nella Cattedrale di Santa Maria del Mar a Barcellona, si unì in matrimonio con la principessa tedesca Elisabetta di Brunswick-Wolfenbuttel-Luneburg. Elisabetta nella società di allora, era famosa per la sua raffinata bellezza tanto da essere considerata una delle donne più belle al mondo. Dei quattro figli che ebbero, solo due figlie sopravvissero: Maria Anna e Maria Teresa. L’erede al trono Leopoldo Giovanni non visse che pochi mesi e all’Imperatore fu chiaro che in assenza di eredi maschi il suo regno sarebbe stato smembrato. Nel 1713 quindi sancisce la Prammatica Sanzione, con cui afferma la legittimità di successione al trono alla linea femminile della sua discendenza. In questo modo stabilisce il principio dell’indivisibilità dei domini. Era un atto rivoluzionario che contrastava nettamente il principio tradizionale fino a quel momento utilizzato delle suddivisioni patrimoniali ereditarie. Alla sua morte, avvenuta a Vienna il 2 Ottobre del 1740, la Prammatica Sanzione, portò sua figlia Maria Teresa a sedersi sul trono del Regno d’Austria.

Carlo VI durante il suo regno, attuò delle riforme importanti per l’economia dei territori su ci regnava. Uniformò la legislazione e la burocrazia in Austria, Boemia e Fiandre e mise in atto una politica mercantilistica attraverso l'abolizione dei dazi interni, l'aumento delle imposte dirette rispetto a quelle indirette, l'istituzione di monopoli di stato e lo sviluppo del commercio.
Per le terre friulane e in particolare per la città di Trieste fece delle importanti riforme che posero le basi per lo sviluppo economico e strategico del futuro porto sull’Adriatico.
Il 2 Giugno del 1717, promulgava la Patente di commercio per la Libera navigazione nell’Adriatico, interrompendo definitivamente il monopolio della Repubblica di Venezia su quel mare. La Patente infatti, era una protezione per tutti i natanti diretti negli scali della corona austriaca.
Nel marzo del 1719 Carlo VI diede a Trieste (e a Fiume) lo status di Porto Franco, gettando le basi per la Trieste moderna. Con lo status di Porto Franco, venne liberalizzato l’insediamento di imprenditori stranieri, e la città conobbe straordinarie condizioni di favore. Trieste ebbe una crescita esponenziale frutto dell’immigrazione slovena, croata ma anche di forza lavoro proveniente dalle altre aree del Friuli e da altre regioni italiane.
Carlo si fa promotore a Vienna della Compagnia Orientale divenendone azionista. La Compagnia Orientale aveva come scopo di attivare il commercio mediterraneo e atlantico nel porto di Trieste, acquistando i terreni che si trovavano fuori delle mura della città e costruendo un cantiere; Carlo invece, migliora i collegamenti stradali e scava il porto per consentire l’attracco a navi di grande pescaggio.
Nel 1728 Carlo fa una visita ufficiale a Trieste. La città per rendere omaggio all’Imperatore che ne aveva avviato il cambiamento, gli dedica un monumento che si trova nell’attuale in Piazza Unità d’Italia: l’imperatore è raffigurato in piedi sopra una colonna mentre osserva il vecchio nucleo cittadino e con la mano indica il mare e il porto franco da lui istituito. Il poco tempo tra la notizia e l’imminente visita dell’imperatore, costrinse le autorità a usare un piccolo stratagemma: gli artigiani chiamati ad eseguire la statua dell’imperatore, la realizzarono in legno e la dorarono, e dall’alto della colonna dove era posizionata accolse egregiamente l’Imperatore Carlo VI. Nel settembre del 1756 la statua di legno dorato fu sostituita dall’attuale in pietra.
I piani per Trieste non erano ancora finiti e, nel 1731, l’imperatore dispone l’acquisizione delle saline della città che si trovavano fuori Porta Riborgo, questa bonifica dà il via alla costruzione della città nuova di Trieste.
Tra gli ultimi atti che Carlo VI decide per favorire lo sviluppo del porto di Trieste, troviamo l’istituzione dell’Intendenza commerciale che sarà sciolta nel 1749 dalla figlia Maria Teresa. Durante il regno di Carlo VI, l’impero asburgico raggiunse la sua massima espansione.


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