Villa Vicentina

VILLA CIARDI

La Cappella Baciocchi e tutti gli edifici della Commenda con la grande Villa, raccontano le storie di una parte della famiglia di Napoleone Bonaparte.

Tutto ha inizio nel 1818 quando il Conte Giovanni Gorgo vende i suoi possedimenti di Villa Vicentina alla principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone I, che vive a Villa Vicentina sotto il nome di Contessa di Campignano. Elisa, granduchessa di Toscana, esiliata a Trieste con il marito Felice Baciocchi e i due figli (Federico e Napoleona Elisa) acquista la Villa per trasformarla in una comoda e splendida residenza estiva. Dopo la Villa dei conti Gorgo, acquista anche la Commenda di San Nicolò di Levada ed è nell'arredamento della villa, ma anche nella cura e nella disposizione del giardino, che si vede il suo gusto spiccatamente francese e l'amore per il bello.

Per abbellire la nuova dimora, Elisa fa portare da Aquileia ben 262 carri di reperti archeologici ed inizia ad organizzare feste e ricevimenti sfarzosi.

Alla sua prematura morte, i possedimenti di Villa Vicentina passano in eredità ai due figli Federico Napoleone e Napoleona Elisa la quale vende l'intera tenuta a Napoleone III. È l’Imperatrice Eugenia de Montijo a vendere, infine, la villa all’ultimo amministratore dei beni Bonaparte-Baciocchi, Alessandro Ciardi, prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale mentre una parte dei terreni e dei rustici vengono comperati dagli stessi coloni.

Napoleona Elisa, sposa (brevemente) il conte Filippo Camerata che lascia per fuggire con il figlio di pochi anni a Villa Vicentina. Il figlio Benedetto trascorre più di vent’anni a Villa Vicentina, giocando allegramente negli splendidi giardini e andando in giro in compagnia dei ragazzi e dei giovani del luogo. Nel 1852 la madre lo accompagna a Parigi, alla corte del cugino Napoleone III e di Eugenia de Montijo. Un vero disastro: costretto contro la sua volontà a un compito più grande di lui, disperato per i debiti di gioco, si uccide l’anno dopo, lasciando scritto di voler essere sepolto nel grande giardino di Villa Vicentina. Molti nipoti di Napoleone I si trasferiscono a Parigi drante il regno di Napoleone III: lo fanno certamente Matilde (figlia di Girolamo, nata a Trieste nel 1820) e il fratello Napoleone (detto Plon Plon e nato a Trieste nel 1822).

LA CAPPELLA BACIOCCHI

Napoleona Elisa Camerata nel 1864, nel Beneficio Baciocchi, destina alla celebrazione delle Messe la chiesetta costruita qualche anno prima accanto alla grande villa acquistata dalla madre. La vera intenzione è quella di edificare un monumento funebre per la tomba del figlio Benedetto e, infatti, quattro anni dopo, il sarcofago dello sfortunato figlio viene collocato all’interno della nuova cappella dedicata all’Assunta. La struttura esterna è di stile neogotico con elementi neoromani, quella interna neoclassica. Oltre al sarcofago in marmo bianco di Napoleone Camerata, dietro l’altare c’è la grande e bella pala dell’Assunta dipinta nel 1867 da Augusto Tominz di Trieste, figlio del più famoso Giuseppe di Gorizia. Su una parete si trova il sarcofago con gli stemmi delle due famiglie. La campana sistemata sul campanile ha il marchio fuso della N dei Napoleonidi.


TOP