Giardino Muzio de' Tommasini
Denominato nel linguaggio comune Giardino Pubblico, luogo legato al romanzo La coscienza di Zeno dello scrittore Italo Svevo, venne realizzato tra il 1854 e il 1864 su terreni acquistati dal Comune dalle monache benedettine. Intenzione originaria, per quest’area, era stata quella di costruire una chiesa e alcuni edifici residenziali, ma il progetto non trovò attuazione e Muzio de Tommasini, podestà di Trieste, decise per la realizzazione del parco.
Questo giardino sorge a ridosso del Viale XX Settembre, dove Jules Verne ambientò parte del romanzo Mathias Sandorf.
Nella parte alta si trovano l'edificio già destinato a caffetteria e il gazebo per i concerti, mentre nella parte bassa più recente, sono collocate le sculture erette in onore dei cittadini illustri nel campo della cultura. L'area verde, cui si accede attraverso sette entrate, è ampia (30.000 mq.) e pianeggiante, con un alto valore paesaggistico. Ben 368 sono gli esemplari arborei di grandi dimensioni, tra cui spiccano platani, olmi, ippocastani e querce, accompagnati da specie esotiche quali cedri, araucaria, gynkgo e koelreuteria. Anche il patrimonio arbustivo è molto ricco con aiuole costituite da bosso, alloro, ligustro, viburno, pittosporo, aucuba, tasso e agrifoglio. Al centro del giardino si trova un suggestivo laghetto e nelle vicinanze l'area per i bambini con i tradizionali giochi dell'Oca e del Portone disegnati sulla pavimentazione, oltre a questi anche una Dama gigante sulla quale si possono tenere tornei di scacchi.