Biblioteca Civica

Nel 1813 viene abbattuto l’antico convento dei Frati Minoriti per creare uno spazio urbano pubblico caratterizzato dal verde e da una zona d’acqua centrale. Nasce così una piazza che in ossequio agli occupatori francesi venne detta Piazza Lutzen, dal nome della località dove Napoleone sconfigge i russo-prussiani il 2 maggio 1813. L’area centrale, dove in origine c’era il pozzo dei Frati Minoriti, viene abbellita per ordine dell’intendente francese Arnauld con una statua di Urania prelevata dalle stanze della vicina Biblioteca Civica. Ma già alla fine di quell’anno, con l’allontanamento definitivo dei francesi da Trieste, la piazza cambia nome in piazza Lipsia per onorare la vittoria della coalizione contro Napoleone avvenuta il 19 ottobre 1813.

Alla Biblioteca Civica, diretta per un breve periodo da Charles Nodier, sono conservati il Fondo dell’editore fiorentino Paride Usigli ricco di documenti (2721 lettera autografate per un totale di più di seimila documenti e corrispondenze di Napoleone Bonaparte) oltre al Fondo Oscar de Incontrera, che conserva i suoi documenti e gli studi su quegli emigrati francesi a Trieste, dal 1799 a tutto l’Ottocento, le cui vicende de Incontrera ha ricostruito. Inoltre, nella sezione Manoscritti (sub n. 1.29) è conservato un cimelio del Delfino di Francia, figlio di Re Luigi XVI e della Regina Maria Antonietta: il trattarello elementare manoscritto di morfologia latina, di cui si servì Luigi XVI per apprendere al suo sventurato figliuolo i rudimenti della lingua latina. 

Il Palazzo Biserini viene costruito nel 1802 dall'architetto Bobolini per G.A. e M. de Mohrenfeld. Già nel 1804 viene ceduto ad Antonio Biserini, parente di quel conte Cassis Faraone che è presente in tante iniziative nella città nuova.

Nonostante i successivi passaggi di proprietà e le molte istituzioni che la hanno scelta quale loro sede, continuerà ad essere chiamata Biserini. 

Sin dal 1807 si pensa di aprirvi un’accademia di commercio e nautica, ma l’occupazione francese rinvia l’attuazione del progetto. Dal 1809 al 1813 vi si stabiliscono l’Intendenza napoleonica ed i suoi titolari Lucien Emile Arnault e il barone Angelo Calafati. Solamente nel 1817 l’Accademia avvia il suo primo anno di insegnamento.

All'esterno dell'edificio, vicino al portone, si può ancora osservare il vecchio numero civico e poco più in là la scritta con l'antica denominazione della piazza “Piazza Lipsia” che venne data per commemorare la battaglia del 1813.


Bibliografia

- Trieste nascosta 2
Autore: A. Halupca - L. Veronese - E. Halupca - Edizione: Edizioni LINT Trieste - Anno: 2015 - Pagina: 180-181
- Guida di Trieste - La città nella storia, nella cultura e nell’arte
Autore: Laura Ruaro Loseri - Edizione: Edizioni LINT Trieste - Anno: 1985 - Pagina: 247
- Giuseppe Labrosse, conte di Pontgibaud, e gli emigrati francesi a Trieste
Autore: Hugues de Warren - Edizione: Archeografo Triestino - Anno: 1954 - Pagina:

Sitografia

- Il Piccolo Labrosse
- Luigi XVII
- Il manoscritto di Trieste
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