Cattedrale di San Giusto

Nel medioevo affondano le loro origini il castello, la cattedrale e gli edifici a lato (il Battistero di San Giovanni, la Chiesetta di San Michele al Carnale). La Cattedrale di San Giusto , ingentilita dal rosone della fine del ‘300, ha una navata centrale con soffitto trecentesco in legno dipinto mentre ai lati si susseguono le cappelle dove trovarono sepoltura, seppur breve, realisti e napoleonidi in fuga. Dapprima fu la volta delle Mesdames di Francia, Adelaide e Vittoria: decedute a Trieste, le figlie di Luigi XV riposarono nella Cattedrale fino a quando i loro resti vennero riportati in Francia da Luigi XVIII durante la Restaurazione borbonica e sepolti nell’Abbazia di Saint-Denis. Davanti alla porta laterale destra (guardando l’altare maggiore) giace sul pavimento una lapide su cui è posta la dedica: “Qui riposano le salme di LUISA VITTORIA + MDCCIC e MARIA ADELAIDE + MDCCC di BORBONE, MESDAMES DE FRANCE figlie di Luigi XV – Trasportate in Francia nel MDCCCXIV”.  Fu poi la volta di Elisa Bonaparte che venne accolta nella Cattedrale sul colle della città che aveva scelto come luogo del proprio esilio: il marito portò poi i suoi resti nella Basilica di San Petronio a Bologna. Toccò poi a Joseph Fouché morire a Trieste e trovare riposo nella Cattedrale, da cui venne prelevato oltre mezzo secolo dopo da Emile Combes, futuro presidente del Consiglio della Terza Repubblica. Intanto a Trieste riposano (ricordati da una lapide posta sui muri della Cattedrale) anche Joseph Labrosse e Paul Morand, seppure “esiliato” nel cimitero greco-ortodosso molti anni dopo.

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