Locanda Grande

Dove oggi sorge il Palazzetto ex Vanoli (arch. E.Geiringer e G. Righetti, 1873) sorgeva la Locanda Grande dove alloggiano Girolamo Bonaparte, ex re di Westfalia sotto il nome di conte Hartz, insieme con la sorella Elisa Baciocchi, sotto il nome di duchessa di Campignano, tra il 6 e il 7 agosto 1814.

La Locanda Grande chiudeva a mare l’attuale Piazza dell’Unità a metà circa della grandezza odierna. Girolamo, conte di Hartz, vi arriva nel buio della notte tra il 6 e il 7 agosto 1814, a nove mesi di distanza dalla capitolazione delle truppe francesi nel Castello di San Giusto. Lo accompagna con il titolo di contessa di Compignano la sorella Elisa e una folla ostile lo ha seguito l’indomani nella sua prima passeggiata lungo la riva fino al Palazzo Carciotti, mentr’egli vi si avvia in uniforme di generale russo insieme a vari suoi gentiluomini. Ha contatto allora col fido negoziante Joseph Labrosse, nel cui negozio acquista merci inglesi; passa la serata a teatro in un palco a griglie, essendo presente anche il direttore di Polizia Carlo Cattanei, incaricato della sorveglianza su di lui.

La sera del giorno dopo prende la via per le Province Venete, arrestandosi però nei dintorni di Palmanova, perché la sorella Elisa, che si accompagna a lui, è stata colta dalle doglie. Si ferma qualche giorno presso la sorella nella villa di Passariano, che aveva ospitato Napoleone. Rientrato a Trieste, viene raggiunto dalla consorte, che dalla Stiria con faticoso e lungo viaggio arriva nella sua nuova residenza in tempo per dare alla luce quattro giorni dopo il principino Girolamo, che nello stesso giorno viene battezzato da Giuseppe MIllanich, canonico della Cattedrale, essendo padrini il negoziante Giovanni Dumreicher e il possidente Francesco Santo Romano.

Sarà ospite della Locanda Grande anche Carolina Murat che, costretta ad abbandonare Hainburg, dove si è ritirata all’indomani di Pizzo Calabro, si ferma il 30 luglio 1823 a Trieste, dove ha già fatto delle brevi apparizioni nel 1816 e nel 1820. 

Tra gli ospiti della Locanda anche François René de Chateaubriand, giunto a Trieste alla mezzanotte del 29 luglio 1806 diretto a Smirne.

 


Bibliografia

- Storia di un consolato TRIESTE E LA FRANCIA 
1702 - 1958
Autore: René Dollot (Traduzione di Marilì Cammarata) - Edizione: Istituto Giuliano di Storia, cultura e documentazione - Anno: 2003 - Pagina: 207-208
- TRIESTE - Spunti dal suo passato
Autore: Silvio Rutteri - Edizione: Eugenio Borsatti Editore Trieste - Anno: 1950 - Pagina: 124-126, 168
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